56 nuovi allergeni da dichiarare in etichetta per i prodotti cosmetici: è l’aggiunta del 26 luglio pubblicata dalla Commissione Europea con il Regolamento (UE) 2023/1545. Le modifiche apportate riguardano l’Allegato III del Regolamento Cosmetici – Reg. (CE) n. 1223/2009 e si focalizzano sull’etichettatura delle fragranze allergizzanti nei prodotti cosmetici. Si è arrivati, quindi, a più di 100 sostanze da indicare nell’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients), l’elenco degli ingredienti presenti in un prodotto cosmetico. L’aggiornamento ha l’obiettivo di proteggere maggiormente i consumatori e migliorare la trasparenza sull’uso di fragranze allergizzanti nei prodotti che usiamo tutti i giorni. Proprio per questo, il cambiamento non si ferma qui, ma coinvolge direttamente anche il mondo dei detergenti.
L’impatto del nuovo Regolamento sui prodotti detergenti
Il Regolamento (CE) n. 648/2004, noto anche come Regolamento Detergenti, presenta l’obbligo di dichiarazione in etichetta delle fragranze allergizzanti indicate nel Regolamento Cosmetici, qualora presenti nei detergenti a concentrazioni superiori allo 0,01% in peso nei detergenti. Un vincolo che oggi appare ovvio, dato che anche i detergenti finiscono a contatto con la pelle, possibili conseguenze sulla salute delle persone.
Perché scegliere detergenti senza profumo
L’inserimento di nuove fragranze all’elenco degli allergeni, valido anche per i detergenti, non stupisce: da più di cinque anni l’Unione Europea ha preso posizione sull’utilizzo delle profumazioni. La certificazione Ecolabel è un esempio di come le sostanze esclusivamente profumanti, che non partecipano all’azione sanificante del detergente o del disinfettante, siano da escludere per ottenere la certificazione ecologica. Questa direzione è in linea con i molteplici studi scientifici che confermano l’effetto irritante di alcune fragranze sulla pelle, dando luogo a fenomeni di sensibilizzazione o allergia. In questo contesto, non utilizzare profumi diventa un valore aggiunto, un passo importante verso prodotti che rispettano il benessere e l’ambiente.
ÈCOSÌ: la pulizia ecologica senza fragranze allergizzanti
Spesso ci lasciamo trasportare dall’illusione che la persistenza di un profumo confermi la pulizia di un ambiente. Tuttavia, questa convinzione è fuorviante: in realtà, il pulito non ha odore. Semmai, l’assenza di cattivi odori è un indicatore di aria buona e di uno spazio adeguatamente igienizzato! In virtù di ciò, la politica di ÈCOSÌ sui profumi nei prodotti per uso professionale è chiara: l’azienda ha già 24 prodotti certificati Ecolabel a catalogo, tutti privi di profumazioni, offrendo un’elevata efficacia di pulizia senza compromessi sulla sicurezza. Inoltre, sta lavorando per eliminare il profumo in tutti i detergenti ove non sia una caratteristica di base essenziale. Scegliere profumazioni di alta qualità e prive di allergizzanti è la sfida che ci vedrà impegnati nei prossimi mesi.
Quali sono i periodi transitori per adeguarsi al nuovo Regolamento
I prodotti cosmetici immessi sul mercato dopo il 31 luglio 2026 dovranno essere conformi al nuovo regolamento, mentre quelli immessi nel periodo precedente potranno ancora circolare fino al 31 luglio 2028. Dopo tale data, anche i prodotti a scaffale non conformi dovranno essere ritirati. I periodi transitori previsti per i prodotti cosmetici, quindi, sono:
- tre anni per l’adeguamento dei prodotti alle nuove disposizioni;
- cinque anni per il ritiro dal mercato dei prodotti cosmetici che non sono conformi alle nuove disposizioni e che sono stati immessi sul mercato prima che le nuove disposizioni in materia di etichettatura diventassero applicabili.
Se i periodi di transizione per dar modo a tutti gli operatori di adeguarsi alla nuova normativa per i cosmetici sono chiari, non è così per quanto riguarda i prodotti detergenti, che non sono menzionati esplicitamente nell’Allegato III del Regolamento Cosmetici. Bisogna aspettare, quindi, che la Commissione chiarisca ufficialmente se al settore dei detergenti sarà concesso lo stesso periodo di tempo per adattarsi alle nuove restrizioni.